Un famoso aforisma di Virginia Wolf recita “Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene se non si ha mangiato bene”.

Il mio percorso di formazione professionale è iniziato presso l’Istituto Alberghiero di Montecatini Terme in cui ho conseguito il diploma di Chef Enogastronomico.

Il 29 Marzo 2021 si è conclusa la mia carriera universitaria presso l’Università degli Studi di Firenze, dove mi sono laureata in Dietistica (Dipartimento di Medicina e Chirurgia) con lode. Durante i tre anni alla facoltà di Dietistica ho svolto attività di tirocinio nei reparti di: diabetologia, chirurgia bariatrica, chirurgia, psichiatria, oncologia, maternità, disturbi del comportamento alimentare (DCA) e pediatria.

Ho iniziato la libera professione in ambulatorio in un piccolo paesino della Toscana, innamorandomi di questo lavoro. Parallelamente all’attività ambulatoriale, per arricchire il mio bagaglio culturale, ho conseguito la specializzazione in Alimentazione e Integrazione Sportiva presso la scuola S.A.N.I.S. di Firenze e ho ottenuto il diploma A.I.O.C di istruttrice di Mindful Eating con votazione 100/100. 

Il mio approccio flessibile, rispettoso e inclusivo pone i bisogni, i valori e le risorse della persona al centro di un percorso che mira al raggiungimento di un benessere e di uno stile di vita sano, equilibrato e soprattutto sostenibile nel tempo.

È innanzi tutto importante scardinare la dicotomia “alimenti sani” – “alimenti non sani” e ritornare al significato ancestrale del termine “dieta” (dal greco δίαιτα, díaita, “stile di vita”). Mangiare bene, infatti, significa approcciarsi in modo sano a qualsiasi alimento con conoscenza, consapevolezza e libertà.

L’alimentazione non può essere ricondotta in via esclusiva a calorie, tabelle di conversione e grammature. Il rischio sarebbe quello di alimentare sempre di più gli insuccessi, i sensi di colpa, la collezione di diete attaccate al frigo e quindi il rapporto tormentato con il cibo. Il mio compito è accompagnarti in questo percorso con professionalità, esperienza ed empatia, in modo da raggiungere un risultato concreto che possa essere mantenuto nel tempo. Tale approccio si basa primariamente sull’educazione nutrizionale: la dieta non deve essere intesa come restrizione bensí come un vero e proprio percorso di “ri-appropriazione” delle corrette informazioni nutrizionali e dei propri segnali interni di fame-sazietà.

Nella pratica professionale cerco di unire la scienza all’amore per il buon cibo e per l’alimentazione sana al fine di elaborare piani alimentari personalizzati in base ai gusti, alle abitudini e ai ritmi lavorativi e di vita di ciascun paziente.